Noto, Il Giorno della Paura 1693. L’11 gennaio 1693, la città di Noto fu colpita dal più violento terremoto della storia recente in Europa, che fece migliaia di vittime. Il Film rivive quel momento sulla base dei documenti storici raccolti dopo una ricerca scientifica durata un anno.

Un'esperienza virtuale particolarmente impattante, davvero unica nel suo genere. Il comitato ha raccolto idee, studi, ricerche e reference scientifiche. Ne scaturisce un progetto editoriale articolato ed esauriente come mai prima.

RESILIENZA. Il concetto di Resilienza, che è alla base della storia sociale di Noto, è stato tradotto in uno storytelling "partecipato" dalla comunità dei cittadini e degli esperti di storia locale.

DIGITALIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI. Non solo la semplice ricostruzione digitale di luoghi e/o oggetti del passato, bensì anche l'emersione della Memoria Vivente in quelle Comunità dove quei beni culturali permangono.

TRANSIZIONE DELLA MEMORIA. Tutti i personaggi dei film (realmente esistiti) hanno le sembianze di cittadini viventi, proprio per rinforzare questo concetto di Transizione della Memoria Vivente in una ricostruzione digitale perfettamente coerente, con una sceneggiatura inquadrabile negli standards del genere docu-drama, per un’esperienza in realtà virtuale immersiva davvero coinvolgente.

Museo Civico Medievale di Noto: Virtual Reality Room

Il film sarà visibile:

presso il Museo Civico Medievale della città di Noto. Virtual Reality room cinematografica predisposta secondo le norme anti – Covid. Gli utenti potranno accedere previa prenotazione. La visione del film prevede di indossare i caschi virtuali.

Inoltre, è stato acquistato per la distribuzione italiana da RAI CINEMA CHANNEL, e visibile nelle sale immersive allestite presso Roma, Milano, Torino.

Su piattaforma Oculus a cui si potrà accedere nei modi e nei tempi determinati dal committente pubblico.

CHARACTER CREATION

Casting & Morphing. Utilizzando riferimenti visivi e foto, il modello 3d viene ricostruito e dipinto con diverse tecniche. Il carattere risultante è molto realistico. I personaggi digitali del film sono cittadini di Noto prescelti in un casting accurato. Attraverso questi strumentii di Character Creation, si vuole rappresentare la transizione della Memoria emotiva (presente nella Comunità) nella personificazione digitale dei cittadini,dentro il racconto stesso.

Noto, Il giorno della Paura: Progetto Editoriale - download

Noto: il giorno della paura (1693)

Film Realtà Virtuale

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Comune di Noto (Siracusa)

Assessorato alle Attività Culturali

ASSOCIAZIONE culturale Val di Noto 4×4

Apptripper Emotional Experience

Un progetto di

Sebastiano Deva

Noto, 30 MARZO 2021. Il Comune di Noto e l’Assessorato alle Attività Culturali, l’Associazione culturale Noto 4×4, nell’ambito delle celebrazioni che ogni anno si tengono sugli eventi del terremoto di Noto del 1693, sono lieti di annunciare la realizzazione del progetto multimediale

NOTO: IL GIORNO DELLA PAURA (1693)”

Il Comune di Noto, anche in un momento di grave difficoltà per i noti fatti che hanno colpito l’Italia e il Mondo, decide comunque di mantenere viva la propria offerta culturale. Un sforzo importante per mettere a disposizione dei turisti, ma soprattutto, di tutti gli studenti e dei cittadini del territorio e della provincia di Noto, un’esperienza di contenuti e tecnologie per l’approfondimento didattico e storico di un tema che è impresso nella memoria storica della popolazione netina. Il Sindaco Corrado Bonfanti dichiara: “La nostra Comunità ancora oggi mantiene la memoria emotiva degli eventi del 1693. Durante il mio mandato ho cercato di alimentarla attraverso numerose iniziative, e tra queste, nasce l’idea di committare una ricostruzione del tutto originale attraverso gli strumenti della realtà virtuale immersiva, che sembra essere la piattaforma più evoluta per trasmettere alle prossime generazioni aspetti della storia locale, con elementi di ricostruzione digitale di ambienti architettonici ormai vetusti e non di facile lettura al presente. Infatti, quella che oggi migliaia di turisti ammirano, la Noto Patrimonio Unesco, è il risultato di un enorme sforzo che i cittadini sopravvissuti al terremoto fecero per recuperare dalla distruzione. Questo film, che si ispira ad eventi e personaggi realmente accaduti, vuole essere un contributo importante alla conoscenza storica e alla valorizzazione del sito di Noto Antica, ormai meta di un turismo sempre più incuriosito dalla nostra Pompei del ‘600 .

L’Assessore alle attività culturali, Giusi Solerte, dichiara: “l’eredità dei padri devi riconquistarla se vuoi possederla davvero. Non sarebbe possibile parlare di storia della nostra città, senza uno sguardo attento alle radici della nostra cultura e della nostra identità. Nel corso di questo lunghi anni, una fitta nebbia di oblio ha offuscato la conoscenza della storia della antica Netum, e la ricostruzione di scene di vita quotidiana e dei monumenti architettonici con avanzate tecniche di realtà aumentata, collima perfettamente con la volontà di questa amministrazione, impegnata da anni nel progetto di tutela e valorizzazione del sito archeologico sul monte Alveria, di restituire dignità  al  palinsesto archeologico unico al mondo, e ridestare  nelle future generazioni , una matura consapevolezza dei fasti e della grandezza di una civiltà straordinaria. lo studio di un piano di sviluppo sostenibile e culturale del sito, la prossima riapertura del museo civico, sezione archeologica, la possibilità di far rivivere in modo immersivo la vita che scorreva tra le antiche vie della Netum pre-terremoto, oltre ai percorsi naturalistici che conducono fino alla cava carosello e alle vecchie concerie, costituiscono piccoli ma importanti  tasselli di un unico mosaico virtuoso:  far rivivere il cuore pulsante della nostra civiltà,  con il fermento culturale che l’ha contraddistinta.”

Il terremoto di Noto_ Il terremoto dell’11 gennaio 1693 fu violentissimo: 11 gradi della Scala Mercalli che lasciarono morte e devastazione dietro di sé. L’estensione del terremoto fu molto ampia, quasi 14.000 chilometri quadrati. Enormi danni furono riscontrati dalla Calabria fino a Malta e persino in Tunisia. Oltre 70 città della Sicilia sud-orientale vennero distrutte, altre furono tanto danneggiate da sembrare letteralmente esplose. Gli scienziati hanno potuto accertare che furono ben 179 le località in cui si registrarono danni. I morti si contarono subito a migliaia e migliaia e furono ufficialmente riferiti al governo spagnolo dal Vicerè Duca d’Uzeda: 54.000 in totale nella Sicilia orientale, di cui quasi 12.000 a Catania, su una popolazione di 19.000. A questi vanno aggiunti tutti coloro che perirono per le ferite riportate e per gli insostenibili stenti subiti nei mesi successivi al disastro.

A Noto si registrarono circa 3.000 morti: morì un abitante su quattro. Si tratta del più forte evento sismico mai registrato in Italia negli ultimi 1.000 anni. Ad esso fece seguito un maremoto catastrofico, con onde alte fino a 10 metri, che colpì tutta la costa orientale della Sicilia fino alle coste di Malta.

VALORIZZAZIONE.  L’iniziativa si inquadra in un più ampio progetto di valorizzazione del sito archeologico di Noto Antica, oggetto di un recente convegno in due giornate pensato per l’ascolto e la co-progettazione del piano di sviluppo locale a base culturale per Noto Antica (17-18 dicembre 2020), che ha visto partecipare tutti i principali attori del territorio siciliano, coalizzati per generare buone pratiche finalizzate alla valorizzazione turistica del sito, definita  la “Pompei del ‘600” per il fatto di essere quasi ancora interamente sepolta sotto una coltre di vegetazione e ruderi da 400 anni.

Valorizzazione digitale. Noto: il giorno della paura (1693) è un film in realtà virtuale immersiva unico nel suo genere, che presenta elementi di innovazione tali da farne un nuovo benchmark nell’ambito della valorizzazione digitale dei beni culturali in Italia, quando anche recentemente altre iniziative di valorizzazione digitale altrettanto complesse stanno facendo scuola in questo ambito (cfr. CircoMaximus Experience, Comune di Roma).

Il film racconta i fatti del 11 Gennaio 1693, quando a Noto, già scossa da un evento tellurico due giorni prima e uno la mattina di quello stesso giorno, fu colpita dal terremoto che devastò la città medievale in pochi secondi. Grazie anche ad un accuratissimo processo di acquisizione di documenti e contributi storico-scientifici, si potrà vivere la ricostruzione integrale degli ambienti e dei personaggi realmente esistiti, in un crescendo emotivo dove la finzione cinematografica e la storia s’incontrano per un’esperienza immersiva davvero impattante e coinvolgente. Infatti, lo spettatore, indossando caschi virtuali vivrà in prima persona gli istanti antecedenti il terremoto devastante. Il racconto ricostruisce dinamiche e ambienti come potevano essere configurabili all’epoca, fino a fa ri-vivere la storia in una specie di soggettiva diretta dove lo spettatore si trova catapultato tra le macerie del terremoto, vissuto in tutta la sua violenza ad un livello che soltanto la realtà virtuale immersiva può definire per tecnologie (Computer Graphic Image) ed effetti visivi in 3d.

Resilienza. La resilienza (ovvero la capacità di resistere ad un evento estremo della vita) è un paradigma a cui è stato ispirato tutto il progetto editoriale del film. La memoria emotiva del terremoto è ancora impressa nella memoria collettiva dei cittadini di Noto, ed è possibile rintracciarne un profilo anche nei racconti che gli anziani si tramandano da generazioni. La Noto di oggi, capolavoro del ‘700 tardo-barocco siciliano e bene culturale protetto dall’Unesco dal 2002, rappresenta il risultato di questo processo di Resilienza che ha avuto come protagonisti gli abitanti di Noto all’epoca dei terribili fatti . Grazie ad una complessa riorganizzazione sociale, a una decisione sofferta sulla nuova sede dove rifondare la città, ed a ingenti investimenti privati, oggi noi possiamo ammirare le meraviglie architettoniche tra le più importanti del Mediterraneo, frutto dell’industriosità dei cittadini superstiti e dei nobili dell’epoca. Il terremoto del 1693 mise in ginocchio la comunità, ma di certo non ne determinò la sua espulsione definitiva dalla Storia.

Facendo appello a questa memoria di Resilienza, sono stati condotti dei casting tra i cittadini di Noto, alla ricerca dei probabili discendenti. Circa 130 persone sono state valutate e tra queste 30 sono state scelte per “impersonare” i personaggi storici del film. Grazie a una tecnica di morphing i volti dei cittadini di oggi sono stati trasformati nei volti dei personaggi storici, resi digitalmente in 3d, in una resa di somiglianza di alto livello stilistico. Questa scelta stilistica è stata dettata dalla volontà di creare, attraverso la restituzione digitale di quei volti, una sorta di “ponte” fra generazioni lontane più di tre secoli.

Nel quadro di una nuova teoria di appropriazione della memoria, dove alla pratica della valorizzazione digitale non si associa semplicemente una ricostruzione digitale scientifica, bensì un’azione più articolata che fa appello all’identità del territorio, dove i beni architettonici vivono e permangono, volta all’aumento della conoscenza e all’apprendimento anche attraverso la memoria emozionale degli avvenimenti narrati, Noto: il giorno della paura (1693) è un film che definisce una doppia articolazione della buona pratica di valorizzazione: sia verso i turisti del sito archeologico, perché inquadra la conoscenza della storia della città presente (sito Unesco) come risultato di una ben più antica identità, di cui restano ancora impressionanti rovine (Noto Antica), che viene così narrata e ricostruita nel progetto digitale, sia verso i cittadini medesimi, in particolare i giovani, ai quali sarà più facile transitare la memoria storica, attraverso l’esperienza di tecnologie affini alla loro cultura digitale contemporanea.

Comitato di esperti. Nell’ottica della più ampia condivisione e partecipazione nella stesso stesso processo creativo, si è richiesta la collaborazione di un Comitato di Esperti, sotto il coordinamento scientifico di Elisa Bonacini, archeologa, esperta di comunicazione digitale e storytelling e consulente per la redazione del progetto editoriale. Il Comitato di Esperti, coordinato da Vincenzo Belfiore (associazione culturale Val di Noto 4×4), esperto di storia locale e consulente per la parte sismologica dell’evento narrato, si è occupato di revisionare e fornire references scientifiche nei vari settori di competenza: per i contributi sulla storia della città: si ringraziano l’avv. Francesco Balsamo (ISVNA), il dott. Antonello Capodicasa e il dott. Sebastiano Primofiore (ricercatori di storia locale); per l’urbanistica, la storia e la restituzione architettonica della città, si ringraziano il prof. Marco Nobile e l’arch. Mercedes Bares (Università degli Studi di Palermo), l’arch. Daniele Rossi (studio di Architettura) e la prof.ssa Francesca Gringeri Pantano (Museo dei Viaggiatori di Palazzolo Acreide); per la ricostruzione visuale della città antica si ringrazia Dario Di Carlo (Studio di pittura); per la consulenza archeologica si ringraziano il dott. Lorenzo Guzzardi (già Soprintendenza di Siracusa e Direttore del Parco archeologico di Leontinoi) e la dott.ssa Laura Falesi (Archeoclub di Noto); per la consulenza sugli eventi tellurici e la storia della città si ringraziano il dott. Mario Mattia (INGV) e il dott. Vincenzo Belfiore; per la ricostruzione dei costumi d’epoca si ringrazia l’arch. Giuseppe Iacono (Museo del Costume al Castello di Donnafugata a Ragusa); per la ricostruzione delle ambientazioni, si ringraziano il dott. Pio Mellina (Museo delle Maioliche “Stanze al Genio”, Palermo), l’arch. Maria Reginella (Soprintendenza BB.CC.AA. di Palermo) e il dott. Giuseppe Delfino (Museo di Palazzo Mirto, Palermo).

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